sabato 1 marzo 2008

IL FENOMENO DEGLI ANIMALI MUTILATI

Il fenomeno delle mutilazioni animali misteriose (Mysterious Animal Mutilation o , con acronimo anglosassone) o mutilazione di bestiame (cattle mutilations) incominciò negli Stati Uniti il 9 settembre 1967, nella contea di Alamosa, nella St. Louis Valley, zona sud del Colorado, nella proprietà dei coniugi Berle e Nelle Lewis. L’animale (un puledro di 3 anni, di razza Appalloosa e di nome Lady) fu rinvenuto morto, completamente dissanguato ed erano state rimosse alcune parti anatomiche (testa e collo erano totalmente scarnificati, completamente bianchi e puliti). Sul terreno c’erano tracce circolari; una guardia forestale controllò la zona con un contatore Geiger e rilevò tracce di radioattività in corrispondenza di questi cerchi. Furono interpellati vari patologi ed ematologi tra cui il dottor John Henry Atlschuler, patologo del Rose Medical Center a Denver, il quale dichiarò: “Quando mi avvicinai al cavallo, notai un taglio dal collo fino alla base del petto, un’incisione chiara e verticale. Sembrava che la carne fosse stata cauterizzata da un moderno laser (ma non esisteva la tecnologia laser nel 1967).Ho eseguito centinaia di autopsie, ma in questo caso c’era una totale assenza di sangue. Al cavallo mancavano il cuore, i polmoni e la tiroide; il mediosterno era completamente vuoto e asciutto. Come si fa ad estrarre un cuore senza far uscire il sangue?”. Testimonianze successive riportarono la presenza di strane luci nei luoghi ove era stata trovata Lady ed anche la madre di Harry King (il rancher, fratello di Nelle Lewis, cui era stata affidata Lady al pascolo) osservò un “enorme oggetto luminescente”.Esistono riferimenti a testimonianze di animali fin dal 1700, ma a partire dal caso di Alamosa sono ormai migliaia le carcasse ritrovate dai rancheros con gli stessi segni inequivocabili. Negli anni ’60 il fenomeno interessò il Montana, il Sud Dakota, il Texas ed il New Mexico, quindi nuovamente il Colorado, per poi estendersi – fra gli anni ’80 e ’90 – oltre i confini degli Stati Uniti. Numerosi casi sono stati segnalati, nel continente americano, dal Canada ai Caraibi, Porto Rico, Panama, Messico e Brasile (casi dei “Chupacabras”, i “succhia-capra”). A tutt’oggi si pensa di poter stimare le perdite totali su tutto il territorio americano in 1.000.000 di dollari. L’Europa invece sembra essere stata colpita in Francia, Spagna, Germania, Svezia e Italia. Infine, sono stati segnalati casi anche in Australia e in Estremo Oriente. Nei casi analizzati sino ad oggi gli ignoti chirurghi hanno proceduto pressoché analogamente ovunque: gli animali hanno subito tagli precisi come nessuna fauce animale o arma da taglio potrebbe fare, con residui di colore nerastro dovuti alla cauterizzazione immediata delle lacerazioni esposte ad alte temperature (dell’ordine di 400-500°C). In tutti i casi gli animali sono stati privati delle parti molli: occhi, lingua, labbra, mammelle, ano e genitali. Alcuni animali presentavano tutte le ossa di uno dei due fianchi fracassate, lasciando supporre che fossero stati sollevati in aria e quindi fatti precipitare al suolo (fino da qualche decina di metri) e abbiamo il caso di un toro rinvenuto con le corna conficcate nel terreno e di un altro animale mutilato incastrato su un albero a circa 20 metri dal suolo. Molti allevatori e mandriani hanno riportato di aver visto dischi luminosi in coincidenza del ritrovamento di animali mutilati, mentre altri hanno riferito di aver visto elicotteri neri, privi di contrassegni di riconoscimento, aggirarsi nei dintorni del loro territorio, sempre in coincidenza con questi ritrovamenti .
Attualmente negli Stati Uniti c’è una taglia di 45.000 dollari sui responsabili delle animali e non è ancora stata incassata in quanto nessuno ha ancora trovato un autore dei .
Il 1 febbraio 1979 il primo Distretto Giudiziario affida all’FBI uno stanziamento di 44.170 dollari per una ricerca sulle animali in USA e dopo un anno di indagini viene prodotto un memoriale che liquida l’accaduto come attacco di predatori della zona (K.M. Rommel Jr., “Operation Animal Mutilation”, prepared for the Criminal Justice Department, 1980). I medici e gli allevatori locali però ribattevano che sapevano riconoscere il morso di una volpe o di un coiote o di un rapace dal taglio netto di un bisturi medico. Il signor Rommel, autore del memoriale, aveva un curriculum con 28 anni di appartenenza come agente speciale all’FBI: 10 anni nel controspionaggio nel campo delle ricerche sui satelliti spia sovietici e 18 anni nel campo del crimine, di cui 15 nelle frodi bancarie e nel campo del crimine con uso di violenza. Questo agente dell’FBI si faceva aiutare da un folto gruppo di professori universitari (alcuni anche consulenti dell’FBI), che avevano tutto l’interesse a dire quello che il governo voleva fosse detto. Inoltre già dal 1954 era stata creata una sezione della CIA, nota come Majestic-12, volta all’insabbiamento sistematico di tutti i casi di probabile contatto alieno.
A parte il contenuto di questo e altri documenti governativi degli USA, che reputo francamente inattendibili, c’è il caso di documenti italiani (declassificati dalla Procura della Repubblica il 27 aprile 1999) e riguardanti di cavalli a San Rossore (Pisa), che si ripetevano da 5 anni. Dalle analisi condotte dai periti del tribunale sui resti dei cavalli si è potuta ricostruire la dinamica seguente: qualcosa dall’alto, si è agganciato al collo dei cavalli e li ha letteralmente tirati su, da qualche parte. Quindi al cavallo è stata praticata un’iniezione nella spalla destra per prelevare del sangue. Il cavallo è stato quindi abbattuto con una stimolazione a livello cerebrale che ha artificialmente aumentato il numero di battiti del cuore fino a farlo scoppiare. Gli organi sono stati prelevati in seguito, dopo che l’animale è stato trascinato da qualche parte provocando anche l’abrasione del parenchima laterale esterno. Infine l’animale è stato buttato giù, nel luogo del prelevamento ancora caldo. Nel 1997 la RAI ha trasmesso un servizio giornalistico che parlava di animali mutilati, probabilmente da satanisti vicino Pisa. Successivamente i due biologi Vladimir Voccoli e Daniele Palagi intervistarono la figlia dell’allevatore, a nome del Gruppo di ricerca sulle animali di Corrado Malanga: la testimone confidò che le avevano ucciso 11 fattrici e 1 puledro, tutti nello stesso modo e nel medesimo periodo, tra Ottobre e Gennaio. Spiegò che non poteva essere una ritorsione perché i cavalli erano di scarso valore e un danno molto maggiore gli sarebbe stato arrecato se avessero ucciso anche uno solo dei suoi cavalli da corsa. Fu sorpresa dalla precisione chirurgica dei tagli e della completa assenza di sangue.Sembra improbabile che un gruppo di persone, anche se specializzate, riesca, da un elicottero in volo, a bloccare un cavallo impaurito, senza anestetizzarlo e a tirarlo sul mezzo ancora in volo. Sull’animale ancora vigile, anche se immobilizzato, viene inserito lo strumento che stimolerà (sembra con aghi ad avvitamento) il sistema nervoso autonomo all’altezza dell’atlante e attraverso l’occhio in direzione dell’ipofisi, in modo da stimolare le ghiandole surrenali a produrre adrenalina e noradrenalina. Al cuore viene impedito di collassare da un altro circuito nervoso artificiale applicato alla spalla destra (vedi la posizione dei fori cutanei).
Nel corso dei decenni, svariate sono le teorie promulgate per spiegare il fenomeno delle animali e nessuna finora ha trovato riscontri decisivi; comunque, per chi volesse approfondire, uno dei più accreditati studiosi del fenomeno è la giornalista statunitense Linda Moulton Howe, che ha studiato centinaia di casi simili e ha pubblicato il libro “A Strange Harvest” sulle in Wyoming e Colorado nel 1975.
Io personalmente scarto le ipotesi naturali, di attacchi di predatori o la pista satanica in quanto né i lupi né le sette possono procurarsi elicotteri e bisturi laser. Le ipotesi più plausibili sono quella di esperimenti militari, ma perché da trent’anni i governi porterebbero avanti una così dispendiosa, assurda operazione su animali di proprietà di civili, per poi affannarsi a coprire tutto con inchieste volutamente superficiali, quando potevano fare tutti gli esperimenti che volevano nella calma di un’installazione militare Top Secret? Inutile dire che gli ufologi pensano che gli autori delle siano gli alieni e che il Majestic-12 (il cui corpo utilizzerebbe mezzi di colore nero e senza scritte, sia automobili che elicotteri) si incarichi sistematicamente di coprire tutto, forse dopo aver visto l’effetto dell’esperimento radiofonico di Orson Wells (probabilmente pilotato dal governo stesso, come test di reazione della popolazione.


II 5 agosto 1999 Milo Haurk, un allevatore americano, cominciò di buon mattino a lavorare nella sua fattoria di Menno, nel South Dakota. Come faceva di solito, cominciò a fare il controllo del bestiame. Purtroppo, però, quando arrivò al toro da esposizione, che aveva un peso dì circa 800 chili, si trovò di fronte a un macabro spettacolo. L’animale giaceva nel fango, esanime e presentava strane mutilazioni su tutto il corpo. I suoi genitali errano stati asportati con un taglio ovale, che non aveva lasciato tracce di sangue; il suo rette era stato estratto con un’incisione cilindrica, proprio come si fa per estrarre il torsolo da una mela. Hauck cercò qualche segno lasciato dai responsabili, ma non ne trovò alcuna traccia. Turbato, Hauck corse a casa e chiamò Io sceriffo, Jack Holden, il quale, accorso subito, rimase sconcertato di fronte a quello scempio. Notò che lanimale era caduto pesantemente nel fango e cadendo aveva abbattuto sotto di se un cavo di filo spinato della recinzione. Ne trasse la conclusione che il toro poteva essere arrivato a quella posizione soltanto se fosse stato fatto cadere dall’alto.Già, ma chi poteva aver fatto una cosa del genere?Negli ultimi trent’aimi, ogni volta che casi del genere si sono presentati nelle varie parti del mondo, in molti si sono posti domande simili a questa. Ma il mistero delle , lungi dal trovare una risposta, si è fatto ancora più fìtto nonostante esse si verifichino con regolarità.Dalla fine degli anni Sessanta, quando furono segnalati i primi casi, sono stati trovati migliaia di capi di bestiame morti e mutilati in 49 dei 50 Stati USA. Inoltre negli ultimi anni il fenomeno è comparso anche in altre parti del mondo: Russia, Canada, Portorico, Messico, Australia, Sudamerica, Europa.Inizialmente le vittime delle erano soprattutto bovini e cavalli, ma negli ultimi anni altre specie di animali sono state trovate senza vita, con dello stesso tipo: volpi, animali domestici, pecore, capre e persino topi. A dispetto dell’enorme danno economico provocato, nessuno è stato condannato come responsabile, né è stata trovata alcuna spiegazione logica a questo mistero.
SETTE SATANICHE?Ovviamente il fenomeno ha dato il via alle ipotesi più ardite. C’è chi sostiene, per esempio, che le mutilaAltri hanno chiamato in causa i militari. Ted Oliphant, ex agente di polizia che si è poi dedicato alla ricerca sul fenomeno delle del bestiame, è convinto che tali fenomeni rientrino in una serie di esperimenti del governo USA, eseguiti con impiego di elicotteri e di strumenti tecno logicamente avanzati allo scopo di controllare l’eventuale diffusione di malattie infettive, in particolare la malattia cosiddetta della “mucca pazza”, o Encefalopatia spongiforme dei bovini (BSK), Oliphant sostie ne che questi metodi, brutali e clandestini, siano però gli unici che consentono di controllare la diffusione del morbo su un territorio molto esteso.Indipendentemente dal fatto che queste ipotesi siano vere o meno, la maggioranza degli ufologi ritiene che ci sia un’unica spiegazione al mistero delle mutila ni, secondo cui i soli responsabili no gli alieni. Fra ì più convinti so nitori di tale teoria c’è Linda Miton Howe. È stato proprio un documentano del 1980, dal titolo Strange Ilanmt, a portare l’attenzione internazionale sul fenomeno delle le . La Howe ha raccolto un’enorme quantità di prove che a suo giudizio, confortano questa tesi.Sono soprattutto le modalità di esecuzione delle che, secondo la Howe, fanno pensare seriamente a interventi alieni. Nelle sue ricerche ha notato che le sono eseguite sempre secondo determinate caratteristiche, che si ripetono di volta in volta. «Spesso agli animali vittime di mancano un occhio, un orecchio ; la carne delle mandibole risulta strappata via da un solo lato e le ossa sono tagliate senza che vi sia la minima traccia di schegge o frammenti ossei. Inoltre la lingua appare tagliata secondo un’incisione eseguita verticalmente sulla gola e, sistematicamente il retto e anche vari organi interi dell’animale risultano asportati. Tutti i tagli rilevati non lasciano alcuna traccia di sangue». In molti casi, spiega ancora la Howe, ai cadaveri degli animali viene tolto completamente il sangue. Quest’ultima operazione viene eseguila praticando un piccolo foro nella vena giugulare. Curiosamente, vi sono prove di cui risulta, che i malcapitati animali sono ancora vivi quando vengono dissanguati. Un procedimento, questo, che secondo la ricercatrice, implica una tecnologia assai avanzala. A tale proposito la Howe cita un caso, avvenuto nel marzo del 1989 nell’Arkansas, in cui cinque vacche gravide furono mutilate e il feto di un vitello fu rimosso dal sacco embrionale tramite un’incisione; il liquido amniotico era completamente evaporato, segno che l’operazione era avvenuta in presenza di una fonte tortissima di calore.Quest’osservazione trova conferma, nell’opera di ricerca svolta dal veterinario e patologo John Altshuler. Secondo alcune analisi svolte su tessuti presi da animali mutilati in casi avvenuti dagli anni Settanta in poi, risultò che alcuni di essi erano stati esposti a una temperatura di oltre 350° C.
TECNOLOGIA ALIENA?Si scopri un dato ancora più misterioso nei tessuti stessi: le cellule che circondavano le incisioni erano state separate con estrema precisione senza causarne alcun danneggiamento. A giudizio della Howe e di altri ciò significa che i tagli venivano eseguiti usando strumenti tecnici non di origine terrestre, assai sofisticati e forse simili a strumenti laser. Queste osservazioni potranno sembrare valide, tutt’al più, come ipotesi, ma ci sono anche racconti di testimoni a ribadire il collegamento fra del bestiame e UFO.Un testimone, Dwain Wright, laureato l’Università UCLÀ, ha riferito che nel 1971 vide un bue impigliato fra i rami di un albero situato in una zona di Sands Springs, nell’Oregon, Un anno dopo Wrighl tornò in quella zona e lì incontrò un mandriano che gli disse di aver visto coi suoi occhi dei buoi fluttuare in aria, dopo essere stati sollevali da terra da fasci luminosi. Per provare quanto asseriva, il mandriano mostrò a Wright un toro che si trovava completamente immerso nel fango; secondo l’uomo, quel povero animale, al quale erano stati asportati gli organi genitali, poteva trovarsi in quella posizione solo supponendo che fosse caduto da una notevole altezza.
TESTIMONI OCULARITimothy Flint, un infermiere di Portland, nell’Oregon (USA), ha riferito di avere assistito a uno spettacolo ancora più stupefacente.La sera del 29 agosto del 1987 Flint stava per andare a letto, quando - a quanto racconta - si ritrovò inspiegabilmente in un campo, circondato all’oscurità. Qui dice di aver visto uno strano velivolo che con un raggio di luce riuscì a sollevare un bue. «Quel bue stava mangiando - dice Flint - e io non sospettavo minimamente che ci fossero altri all’ infuori del bue e me. Improvvisamente vidi una cosa stranissima: da un oggetto luminoso di colore azzurro, che sostava a mezz’aria, venne emanato un raggio di luce azzurro che avvolse e sollevò! bue». Secondo Flint l’animale fu portato verso l’alto, proprio nel punto dove sembrava avesse origine quello strano raggio azzurro; lì, il bue venne a contatto con qualcosa che emetteva un rumore simile a quello di una grossa sega; proprio in quella posizione l’animale venne mutilato e poi fatto cadere; a terra.Testimonianze come questa sembrano supportare ampiamente le tesi della Hewe e di altri ricercatori. Ma se i misteriosi assalitori hanno un’origine extraterrestre qual’è lo scopo di questi strani interventi?Per rispondere a tale domanda, molti ufologi fanno notare la somiglianzà che c’è fra mulilazioni del bestiame e rapimenti da parte eli alieni. Entrambe queste operazioni sarebbero condotte - secondo un’ipotesi sostenuta da autorevoli ricercatori - dallo stesso gruppo di ET e per gli stessi scopi. Uno dei fautori di tale ipotesi è John Mack, professore di psichiatria a Harvard. Mack ha lavorato a lungo con alcune vittime di presunti rapimenti, le quali, per essere state a contatto con gli alieni, dicono di aver compreso - almeno in parte - quali sono i loro scopi. Dai racconti riferiti dai rapiti, Mack ha tratto una conclusione: vari gruppi di intelligenze aliene mettono in atto questi interventi in seguito alla distruzione dell’ambiente che sciaguratamente l’umanità sta perpetrando. Rapimenti e , insomma, sarebbero un modo per mettere in guardia l’umanità di fronte al disastro ambientale che incombe inesorabilmente su dì essa, Inoltre, secondo Mack, alcuni gruppi di alieni sembrano avere qualche problema connesso alla riproduzione. Tramite e rapimenti essi si procurerebbero DNA umano e animale nella speranza di fonderlo con il loro e di continuare così l’evoluzione della loro specie.Con questa tesi concorda anche Linda Moulton Ilowe. Nel suo libro Glimpses of Other Realilìes, la Howe cita il caso di Jeanne Robinson, la quale sostiene di aver avuto una comunicazione telepatica con una intelligenza aliena, che le avrebbe spiegato qual è la ragione delle . «Noi usiamo le sostanze estratte dai buoi che, dal punto di vista biochimico, sono essenziali per la nostra sopravvivenza. Il materiale che preleviamo contiene la quantità di proteine necessarie. Noi rispettiamo la vista in tutte le sue forme, ina devono essere fatti dei sacrifìci per la conservazione di altre specie».
MA IL MISTERO CONTINUAA dispetto di tutte le prove che sembrerebbero addossare agli extraterrestri la responsabilità delle animali, manca ancora quella decisiva per convincere gli scettici. Molti restano ancora nella convinzione che il fenomeno delle mutilazione non sia altro che il frutto degli impulsi sadici di esseri decisamente terrestri. Eppure, di chiunque sia la colpa, fino a quando i responsabili non vengono presi sul fatto, è probabile che queste uccisioni misteriose continuino, suscitando vivo interesse all’interno degli ambienti ufologici e anche al di fuori di essi.
http://www.roswell.it/2005/05/28/il-mistero-delle-mutilazioni.html

MUTILAZINI ANIMALI E BIOTINA

NUOVA LUCE SULLE M.A.M.
MUTILAZIONI ANIMALI E BIOTINA
di
Giorgio PATTERA
(biologo e respons. scientif. del C.U.N.)
UFO NOTIZIARIO, Giugno/Luglio 2006, nr.63


In una precedente ricerca (Clorofilla e Biotina, 2004) abbiamo avanzato l’ipotesi che la Biotina (o vitamina H) possa esplicare un ruolo non trascurabile nel processo interattivo fra presunte entità aliene e l’ambiente terrestre. Detta sostanza, pertanto, potrebbe in qualche modo ritrovarsi coinvolta nell’assurdo ed ancora inesplicato fenomeno delle mutilazioni animali, sempre che queste ultime possano ricondursi ad un intervento “alieno”. Abbiamo accennato anche che la Biotina si rinviene in grande abbondanza nelle neoplasie, in quanto direttamente implicata nello sviluppo dei tessuti tumorali (come acceleratore della moltiplicazione cellulare). Per questo motivo abbiamo auspicato la compilazione d’una casistica da cui emerga la correlazione fra mutilazioni animali e patologie tumorali, eventualmente accertate negli stessi. Purtroppo nella letteratura specifica non si fa cenno a studi effettuati al riguardo. Ricorre frequentemente invece, soprattutto in questi ultimi tempi, un altro aspetto ugualmente inspiegabile e non meno inquietante: la presenza, anche in Italia, di un’alta percentuale di femmine gravide nelle mandrie prese di mira dagli ignoti (nonché altamente tecnologici) mutilatori.
Lo spunto per ricercare una nuova correlazione fra una delle presunte conseguenze del fenomeno UFO (le M.A.M., mutilazioni animali misteriose) e l’interesse che ipotetiche intelligenze extraterrestri potrebbero riservare per la Biotina, ci è stato fornito da uno strano episodio registrato in provincia di Cuneo nell’ottobre 2005 e tempestivamente relazionato dalla Coordinatrice CUN-Liguria, Emilia Ventura Balbi di Genova.
I fatti.
Al gregge d’un allevatore di ovini in quel di Marsaglia (CN) vengono a mancare nei primi giorni d’ottobre ben sei capi. Le ricerche iniziano subito, ma gli animali non si trovano. Dopo una decina di giorni si rinviene, viva, una delle pecore scomparse che, essendo gravida, poco dopo partorisce. Nei giorni successivi si ritrovano i resti di un’altra pecora in un luogo abbastanza vicino alla fattoria. Ciò che lascia perplesso l’allevatore è il modo in cui si presenta la carcassa: sono rimaste solo le ossa (bianche e perfettamente ripulite) e la pelle, con la lana ancora in buono stato. Nessuna traccia di sangue o di altre parti del corpo. A questo punto è inevitabile ipotizzare un collegamento fra i resti dell’esemplare ritrovato ed i casi di mutilazioni animali, avvenuti in tutto il mondo e riportati spesso dalla stampa specializzata: il binomio mutilazioni animali-UFO, quindi, potrebbe essere la spiegazione di quanto avvenuto. Inoltre, da come si presentava il mantello, sembrerebbe che la pecora sia stata buttata giù dall’alto del pendio, lungo il quale si trovavano ancora, impigliati, ciuffi di lana. E le altre quattro pecore che fine hanno fatto ? Sono sparite nel nulla. Questo è per lo meno strano, perché dove si è trovata quell’unica viva, avrebbero dovuto esserci anche le altre, dato che le pecore tendono ad aggregarsi e a rimanere unite. Inoltre la zona del ritrovamento, sia della pecora viva sia dei resti dell’altra, non è molto lontana dall’allevamento.

Quasi contemporaneamente, sempre in Italia ma in tutt’altra zona, viene segnalato un episodio simile.
Da “Il Tempo”, 05/10/2005:
“Una misteriosa, quanto orripilante, mattan­za d’animali è stata segnalata a Campo­morto di Montalto di Castro (VT): il nome della località non poteva essere più tragica­mente appropriato. Un allevatore, Mario Pira, mentre si recava ad accudire al proprio gregge, ha scoperto che una decina di capi era stata sgozzata e poi sbranata. «Erano tutte pecore gravide — racconta con disperazione l’allevatore — erano chiuse in un recinto, devono essere state aggredite intorno alle due di notte. Abbiamo trovato le altre, impaurite, accalcate contro la recinzione». Sebbene la causa sia stata frettolosamente (e per comodità = riscossione indennizzo) imputata ai lupi, alcuni ufologi hanno fatto notare come l'ecatombe sia stata davvero eccessiva ed insolita anche per un normale attacco di animali predato­ri ([1]). Inoltre ha destato sospetto il fatto che le carcasse siano state prontamente incenerite, quasi a voler scoraggiare ulteriori analisi, a dispetto del fatto che gli uomini della Forestale stiano comunque ancora indagan­do”.
Ricordiamo che negli U.S.A., sin dagli anni ‘60 (ma, se si consultano attentamente gli archivi gior­nalistici, già dal 1897), sono stati registrati innumerevoli casi di animali trovati morti in circostanze non attribuibili ad attacco di predatori o a sacrifici pagani. Mucche, caval­li, ovini e persino gatti sono stati trovati mutilati con qualcosa di simile ad un laser, che taglia di netto e cauterizza immediatamente le ferite, lasciando la pelle dei bordi dissec­cata e priva di sangue. Nel 1989, tanto per fare un esempio, in una fattoria dell’Arkansas furono ritrovate cinque mucche, tutte gravide, ognuna delle quali mutilata. Una di queste mostrava in corrispondenza dello stomaco una ferita molto “pulita”, d’un rosa-pallido, da cui il sangue era stato completamente rimosso. In più, dal ventre di questa mucca usciva parzialmente il feto, ancora racchiuso nel sacco embrionale. Ma la cosa davvero sorprendente era costituita dal fatto che all’interno del sacco non c’era alcuna traccia di liquido, né il terreno sottostante era bagnato: il fluido amniotico era stato completamente “risucchiato” ! Sui luoghi di quelle mattanze (che nel corso degli anni hanno interessato anche Porto Rico, Giappone, Francia e Inghilterra) non sono mai state trovate trac­ce né di predatori né di esseri umani e, in taluni casi, gli animali maciulla­ti sembravano essere stati "scaricati" dall'alto (proprio come nel caso di Marsaglia). Le carcasse, infatti, presentavano fratture multiple su un solo lato del corpo, come a seguito d’un violento impatto traumatico. La giornalista americana Linda M.Howe, esperta di M.A.M., dopo innumerevoli indagini sul campo è giunta a formulare l’ipotesi, alla fine degli anni ’70, che la paternità di tali effetti possa essere attribuita ad intelligenze extraterrestri, rigettando fermamente la versione “ufficiosa” secondo cui tali macabri rinvenimenti sarebbero il risultato di misteriosi quanto segretissimi esperimenti effettuati da apparati militari deviati e collusi con i servizi di “intelligence” internazionali. In effetti, chi può accettare l’idea che nel 1897 già fosse conosciuto (ed applicato) il bisturi - laser ?
Alla luce di tutto questo, c'è da chiedersi se il fenome­no - le cui vere finalità continuano a sfuggirci - non abbia cominciato a manifestarsi da qualche anno anche in Italia. Riportiamo di seguito gli episodi più eclatanti capitati nel nostro Paese negli ultimi anni.
Nel 1997 la RAI trasmetteva un servizio giornalistico in cui si citavano numerosi cavalli mutilati all’interno d’un allevamento in località S.Rossore, alla periferia di Pisa: mutilazioni imputate “tout court” (in assenza del lupo di turno, vista la posizione geografica del sito = non lontano dal mare) alle scellerate attività riconducibili a non meglio precisate “sette sataniche”. Fra le molteplici incongruenze riscontrate sugli animali seviziati spiccava, come di consueto, l’assoluta mancanza di sangue (né vivo né coagulato), sia intorno alle incisioni cutanee (effettuate con la presunta tecnologia laser, per asportare gli organi sottostanti), sia sul terreno. Fattore, quest’ultimo, che confermerebbe l’ipotesi secondo cui gli animali sarebbero stati “prelevati” vivi dai loro recinti, portati altrove (ma con che mezzo ? da rimarcare, infatti, la totale assenza d’impronte di pneumatici ed orme di calzature), uccisi (il veterinario incaricato dell’autopsia ha refertato che «…le mutilazioni rilevate sugli equini sono state eseguite in momenti successivi all’exitus, pertanto le stesse non sono responsabili della morte degli animali…»), sottoposti a prelievo d’organi e liquidi biologici ed infine “riportati” in loco. Anzi, ancora una volta “scaricati” dall’alto: nel verbale dei Carabinieri, intervenuti in seguito a denuncia dell’allevatore, si legge infatti che «…in corrispondenza del suolo ove poggiavano gli zoccoli, il terreno si presentava leggermente sollevato, come se l’animale fosse stramazzato di colpo o fosse stato rilasciato bruscamente ad una certa altezza da terra…». Ma non è tutto: una fattrice, che fino a 24 h. prima era gravida, al momento del ritrovamento non lo era più, come se le fosse stato “asportato” il feto (!); un’altra, al contrario, è stata rinvenuta morta insieme con le altre cavalle, ma inspiegabilmente indenne da mutilazioni, come se fosse stata ritenuta “non interessante” dai macabri sperimentatori. In effetti, dall’autopsia emergeva che la cavità addominale presentava un’infezione parassitaria in fase acuta: forse che i macabri sperimentatori, riscontrata la patologia, abbiano ritenuto l’animale “inutilizzabile” e quindi “da scartare” ? A quest’ultima ipotesi, conferme (per ora) non ne abbiamo; proseguiamo invece con la casistica specifica.
GENNAIO 2001, Val di Vara (SP) - dal rapporto di Maurizio Briganti, inquirente CUN e responsabile per la provincia di La Spezia, stralciamo: «…la storia delle morti misteriose di animali continua: in questo mese è stata ritrovata dagli agenti della Guardia Forestale la carcassa di un’altra mucca, gettata in una scarpata in località Porcia di Sesta Godano, in Val di Vara. L’esemplare, che aveva appena partorito, è stato trovato mutilato d’un orecchio. Stranezza nella stranezza, sul cadavere non sono stati eseguiti i prelievi di legge per l’accertamento della BSE, nonostante i veterinari sostenessero che l’animale avesse certamente superato i trenta mesi d’età. Nessuna traccia di calpestìo né di sangue è stata rilevata nei pressi dell’esemplare morto…».
Dalla “Gazzetta di Parma”, 11/12/2004:
«La notte fra giovedì e venerdì u.s. a Rusino di Tizzano (PR) sette pecore, appartenenti all’allevamento di Pietro Orsi, sono state assalite e sbranate da ignoti predatori. Il gregge era formato da 16 esemplari di razza cornigliese e tutte quante erano gravide: avrebbero partorito giusto in tempo per avere gli agnelli da portare al mercato in occasione delle festività pasquali. A scoprire il desolante quanto inatteso spettacolo è stato lo stesso allevatore, quando, ieri mattina verso le otto, si è recato sul pascolo per il normale controllo. “Non era mai successo nulla di simile, né avevo avuto indizi che potessero farlo presupporre. Non riuscivo a credere ai miei occhi, stavo quasi per piangere: le sette pecore morte erano distese sul prato, all’interno della recinzione, che risultava intatta”. Il sopralluogo è stato compiuto da Carabinieri, Guardie Forestali e dal Veterinario del Parco dei Cento Laghi, nel cui comprensorio è sita la frazione. Il Dr. Mario Andreani ha escluso categoricamente l’ipotesi d’un attacco da parte di lupi, poiché questi di solito non aggrediscono mai più di una o due pecore in una volta e le riducono quasi in carcasse, per poi abbandonare il campo una volta sazi». E allora, come la mettiamo ?
Più di recente (18/12/2005) è giunta un’analoga segnalazione anche dall’Argentina, riportata sulla pubblicazione in lingua spagnola “Inexplicata”:
«Quattro mucche argentine di razza frisone (“Holando argentino”) sono state trovate morte e mutilate presso il ranch Los Hermanos, nelle vicinanze di Vertiz, La Pampa. Il proprietario, Gustavo Steib, ha dichiarato che “…tutte e quattro erano in procinto di partorire; sono state trovate morte, dalla sera alla mattina, e mutilate di organi genitali, mammelle e capezzoli. Sono rimasto esterrefatto per la precisione delle incisioni: nette, pulite e quasi cauterizzate, come se fossero state sottoposte a taglio e cucitura contemporaneamente.
Di solito la carne dei capi morti (ne ho visti tanti !) impiega due o tre giorni per decomporsi, ma in questo frangente sono bastate appena 12 ore ([2]). Singolare il fatto che, a differenza di tutti gli altri casi, le porzioni di carcassa non interessate dalle mutilazioni non sono state attaccate dagli animali necrofagi…”».
Nostra ipotesi: la carne risentiva di qualche “trattamento” di tipo chimico, che fungeva da “repellente” per i predatori di carogne ?
Ora, tuttavia, tralasciamo la casistica e cerchiamo di approfondire due conseguenti quanto spontanee considerazioni: quali funzioni éspleta la biotina a livello fisiologico e, soprattutto, se il nesso fra “abductions e mutilazioni animali” e “alta percentuale di femmine gravide e/o fattrici” nell’ambito dei capi prelevati dai misteriosi predatori, presumibilmente “alieni”, sia qualcosa di più che non una semplice coincidenza.
La Biotina (o vitamina H) è una vitamina idrosolubile del complesso B. Normalmente presente negli organismi come prodotto di sintesi della flora batterica intestinale, la sua disponibilità viene ulteriormente incrementata con l’apporto alimentare. Come coenzima è presente nella formazione di acidi grassi, nella sintesi dell’acido nucleico e nell’ossidazione di acidi grassi e carboidrati. In mancanza di essa, la produzione di grassi nell’organismo viene inibita, così come la niacina (o vitamina PP) non può essere sintetizzata senza la biotina. La biotina è necessaria anche per la sintesi dell’acido ascorbico (vitamina C) ed opera, fra l’altro, in associazione col TSH (uno degli ormoni implicati nei processi dell’accrescimento). Contribuisce anche all’utilizzazione delle proteine, dell’acido folico, dell’acido pantotenico e della vitamina B12. La biotina è un elemento nutritivo essenziale, presente in piccole quantità in alcune piante e in tutti i tessuti animali, dove viene immagazzinata principalmente nel fegato, nei reni, nel cervello e nelle ghiandole surrenali.
Alcune fonti ricche di biotina sono: la carne e il latte dei bovini, nonché la carne e le uova del pollame, il fegato, le sardine, ecc. (vedi la tabella sul contenuto di biotina negli alimenti).
Il Consiglio Nazionale di Ricerca degli U.S.A. ha stabilito che un apporto di biotina variabile tra i 150 e i 300 microgrammi soddisfa il fabbisogno giornaliero dell’organismo. Quantità aggiuntive sono necessarie durante la gravidanza e l’allattamento. La carenza di biotina influenza principalmente la cute e i capelli. Tra i sintomi troviamo la calvizie, l’aspetto della pelle (secca e grinzosa) ed il colorito grigiastro della stessa e delle mucose. Fra gli organi colpiti dalla carenza di biotina troviamo anche i genitali maschili e le ghiandole sessuali in genere.
La Biotina può risultare efficace nella terapia di alcune patologie (cfr. la tabella relativa).
Nel lavoro precedente, citato all’inizio della presente relazione, abbiamo formulato l’ipotesi che il “liquido” circolante all’interno della vascolarizzazione dei tessuti alieni possa essere grosso modo comparato al sangue umano, con la differenza che l’emoglobina verrebbe sostituita dalla clorofilla (molecola ad essa molto simile) ed il fitolo della clorofilla, per l’appunto, dalla biotina: il tutto per motivazioni che in questa sede non possiamo dilungarci a richiamare. Perché proprio la biotina ? Perché otterremmo una molecola simile alla precedente (il sangue umano), ma forse con qualche prerogativa in più: vediamo quale.
La biotina, che fa parte dei cosiddetti fitormoni o sostanze attivanti, si presenta sotto forma di sottili aghi incolori; è solubile in acqua ed è stabile al calore, agli acidi ed agli alcali: al contrario delle altre vitamine, che sono molecole instabili e termolabili. Si rivela molto attiva: diluita infatti 1:400 miliardi, mantiene ancora la propria azione stimolante. Costituisce il gruppo attivo degli enzimi che accelerano i fenomeni della rigenerazione e moltiplicazione cellulare e catalizza le reazioni di fissazione e rimozione dell’anidride carbonica (CO2). Possiede una prerogativa assolutamente unica: a differenza delle altre vitamine con funzione coenzimatica, esplica la sua azione senza alcuna modifica della sua struttura e quindi è praticamente “eterna”.

Alla luce di quanto esposto, risulta evidente quanto la Biotina rivesta un ruolo decisamente preponderante nel metabolismo degli organismi femminili nel corso della gravidanza, come fattore essenziale per tutti quei processi di moltiplicazione cellulare ed accrescimento organo-tissutale di cui il feto abbisogna all’interno del sacco embrionale. Tutto questo potrebbe costituire una (e sottolineo: una) giustificazione al fatto che, per quanto riguarda le M.A.M., ad essere prelevati e/o mutilati siano in maggioranza esemplari adulti di sesso femminile, in stato di gravidanza o di produzione lattea: vale a dire in situazioni metaboliche nelle quali l’incremento di biotina, sia nella madre che nel feto, è gioco forza esponenziale. Giustificazione supportata da quanto si legge nella casistica esposta, relativamente al caso di S.Rossore, in cui il feto è stato asportato addirittura “in toto”. A questo punto, direbbe un noto conduttore televisivo, la domanda sorge spontanea: si può azzardare l’ipotesi che anche il liquido amniotico contenga Biotina in quantità significativa ? Nella letteratura specifica, nonostante meticolose ricerche, non si trovano tracce di indagini bio-chimiche che abbiano rivelato tale componente, anche se non è contraddittorio ritenere possibile la presenza di questa molecola nel liquido amniotico, essendo la Biotina una vitamina idrosolubile (il liquido amniotico consta del 98 % di acqua) ed essendo in esso presenti altre vitamine idrosolubili (B e C), in concentrazioni similari a quelle del plasma materno.
Se così fosse, il caso dell’Arkansas del 1989, in cui tutto il liquido amniotico “sparì” dal sacco embrionale senza lasciare traccia, andrebbe rivisitato sotto un’altra luce: personalmente ci rifiutiamo di credere che i servizi di “intelligence” abbiano bisogno di organizzare una siffatta messinscena notturna, per acquisire il liquido amniotico d’una mucca gravida, quando esistono centinaia di allevamenti in cui tale operazione può essere eseguita alla luce del sole, in tutti i sensi. Ma questa è un’altra storia…
Giorgio Pattera
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Aggiornamento di impaginazione dello scritto e delle immagini: 11 Agosto 2007
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([1]) = Tanto per citare un esempio, il bilancio delle aggressioni e dei danni causati nel 1994 dal Canis Lupus italicus nella Riserva Naturale Protetta del Mercantour (Haute Provence) è stato oggetto di studio da parte delle guardie del Parco e da un veterinario assunto specificatamente allo scopo. Sono stati valutati 61 attacchi: la responsabilità del lupo è stata ipotizzata in 24 di questi, di cui solamente 8 confermati. Nei rimanenti 16 casi, la causa degli attacchi non è stata determinata in maniera sicura, a dimostrazione delle difficoltà che si incontrano nell'identificazione dell’autore degli attacchi (fonte: Rivista “Federparchi” n.° 17, febbraio 1996; www.parks.it ).

([2]) = Questo confermerebbe la nostra ipotesi circa il presunto “sfasamento temporale” esistente fra la nostra dimensione ed un’altra. Cfr. gli articoli: “Il Caporale Valdès o il mistero del tempo mancante” e “Penicillium”, entrambi consultabili nel sito: www.cifas.net
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RINGRAZIAMENTI
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Emilia Ventura Balbi – Coordinatrice C.U.N. LIGURIA – Genova
Maurizio Briganti – Responsabile C.U.N. per la Provincia di La Spezia
Alessandro Sacripanti – Coordinatore C.U.N. LAZIO – Tarquinia (VT)
Cristian Vitali – C.U.N. Parma / Centro Studi Fortiani - Parma
Rivista Telematica www.ufomachine.org
BIBLIOGRAFIA
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U.T.E.T. – GRANDE DIZIONARIO ENCICLOPEDICO / vol. 1° – Torino
U.S.E.S. – ENCICLOPEDIA MEDICA ITALIANA / vol. 1° – Edizioni Scientifiche, Firenze
UFO Notiziario - n.° 8 (Gennaio 2000); n.° 46 (Agosto/Settembre 2003); n.° 51 (Giugno/Luglio 2004)
GARZANTI – L’UNIVERSALE – voll. 11/12/38/39 – Mondadori, Milano – 2005
http://www.angelismarriti.it/presenzealiene/mutilazioni.animali.biotina.htm

LE MUTILAZIONI DEL BESTIAME

Le mutilazioni del bestiame

Le misteriose mutilazione del bestiame non sono un fenomeno recente, ci sono casi documentati risalenti al 1897, tuttavia, solo negli anni '60 si inizia a dare maggiore attenzione alla questione e solo negli anni '80 iniziano i primi studi scientifici seri sulle mutilazioni animali.
Il risultato degli studi scientifici è che le mutilazioni animali sono fatte con tecnologie sconosciute in tempi assurdamente brevi e con lo stessa modalità praticamente in tutti i paesi del mondo.
Si tratta di uno dei pochi fenomeni alieni dove è possibile uno studio scientifico della questione, grazie sopratutto anche al ripetersi ciclicamente delle mutilazioni animali, che si manifestano un pò su tutto il pianeta.
Il fenomeno delle mutilazioni animali è di origine aliena, su questo non esistono dubbi. Infatti i pochi scettici hanno erroneamente affermato che il fenomeno riguarda solo gli USA e che sono i militari americani a compierlo. La realtà dei fatti e le prove schiaccianti mostrano che lo stesso tipo di mutilazione animale avviene con una frequenza impressionante in tutti i paesi del mondo, anche in Italia, dove le regioni più colpite sono quelle del centro.
Le analisi mostrano che in genere l’UFO di avvicina ad un animale, ad esempio una mucca, e la solleva con un raggio o una cinghia, la mutilano velocemente sull’astronave (in volo) e la lasciano cadere nel luogo in cui l’hanno presa.
Le parti mutilate di mucche ed altri animali riguardano occhi, organi sessuali, lingua completa, tessuto rettale, tessuto facciale della zona della bocca. Gli alieni sembrano interessati alle parti che possono essere indicatori di contaminazioni dell'ambiente in cui vive l'animale. Le incisioni sono di tipo chirurgico, effettuate con grande precisione con strumenti apparentemente simili ad un laser speciale, e non lasciano traccia di sangue. Sono generalmente presenti dei fori sul corpo delle vittime, usati per aspirare materiale, spesso disposti triangolarmente. Alle volte è presente anche una sostanza sconosciuta di tipo oleoso.
Le mutilazioni riguardano animali di vario genere, anche se si prediligono mucche, cavalli, tori, animali da cortile e persino animali domestici. Tra gli animali mutilati, vi è anche un'alta percentuale di femmine gravide e/o fattrici.
Le mutilazioni avvengono sull'animale ancora vivo, che viene paralizzato e mutilato, spesso in posizione eretta, come dimostrarono molti indizi presenti sugli animali. Per esempio, un toro fu trovato mutilato nel 1981 in Colorado, con tracce essiccate di essudazione che gocciolavano giù lungo il muso da entrambi gli occhi, rimossi in una maniera tale che sarebbe stata possibile solo se fosse stato in piedi. Ciò sta a significare che chiunque abbia tagliato i suoi occhi, rimosso la lingua, le parti sessuali ed il retto, abbia fatto il tutto con l'animale ancora vivo, paralizzato ed in piedi sulle proprie zampe.
Come già accennato, l'animale viene generalmente mutilato in volo e poi lasciato cadere per terra da una distanza tale da provocare la frattura delle ossa dell'animale nel lato con cui impattano il terreno (una volta un toro mutilato è caduto di testa finendo con le corna conficcate nel terreno). In un caso gli alieni hanno sbagliato la mira lasciando cadere l'animale mutilato non sul terreno ma su un traliccio elettrico, ed in un altro caso addirittura su un albero.
Le motivazioni delle mutilazioni animali da parte degli alieni sembrano quelle di verificare lo stato qualitativo degli animali di cui si cibano gli uomini direttamente o indirettamente tramite uova o latte prodotti da questi animali. Gli alieni sembrano monitorare la contaminazione degli animali che vengono mutilati.
Tuttavia, si può formulare anche un’altra interessante ipotesi, dove le parti mutilate servono agli alieni per scopi di ingegneria genetica.
Anche nel novecento proseguono senza sosta i rapimenti alieni di esseri umani, al sempre ai fini di studio, monitoraggio e di ingegneria genetica. Infatti lo scopo primario degli alieni era ed è quello di perfezionare la loro creazione, cioè l’uomo, attraverso aggiustamenti graduali e poco eclatanti, in modo che nel breve termine nessuno si accorga di nulla.
Poiché non è possibile modificare uno ad uno tutti gli esseri umani, gli alieni puntano ad intervenire nel DNA umano attraverso la manipolazione, apparentemente invisibile, di quello che gli esseri umani mangiano.
Ad esempio, anche nel novecento gli alieni continuano a studiare e a modificare geneticamente animali come galline e mucche (e i rispettivi maschi), affinché diano latte, uova o carne in grado di portare a loro volta una piccola modificazione graduale nell’essere umano. L’aspetto più evidente di questo programma alieno sono le famose mutilazioni animali.
Tuttavia, data la brutalità delle mutilazioni e la presenza di mutilazioni umane, è possibile che le mutilazioni aliene avvengano per scopi egoistici, assolutamente non a vantaggio o nell'interesse degli esseri umani.
Spesso le mutilazioni vengono associate alla presenza di un esseri alieni anomali chiamati Chupacabras, visti più volte come i responsabili delle mutilazioni aliene. Probabilmente si tratta di una qualche variabile, non identificabile in modo preciso, impiegata dagli alieni in alcuni tipi di mutilazione.
Di sicuro le mutilazioni animali vanno avanti da sempre, numerose documentazioni indicano la presenza di mutilazioni già dal 1700, ma solo dal 1967 si è cominciato ufficialmente a prendere coscienza dell'eccezionalità di tali mutilazioni.

Le mutilazioni umane

Quello che pochi sanno è che, sebbene in numero molto più ridotto, ci sono stati anche casi di mutilazioni umane da parte di alieni. Si tratta di mutilazioni avvenute asportando gli stessi tessuti ed organi come in quelle animali, sempre con la stessa tecnica ed incisioni, e sempre senza tracce di emorragie. E sempre mutilando orrendamente gli esseri umani ancora vivi.
Anche qui la cosa sembra andare avanti da secoli, e sembra proseguire in zone povere di Paesi dove i media non sono molto attenti a cose del genere.
I primi casi documentati risalgono agli anni venti del novecento, quando un uomo fu ritrovato mutilato sulla sua barca da pesca con mutilazioni simili a quelle animali. Negli anni'60 iniziarono a circolare delle storie su mutilazioni umane, ma non vi fu data molta attenzione.
Bill English, un ex berretto verde, ha affermato di aver visionato un documento ultraclassificato (il rapporto 13 del progetto Grudge) nel quale si parlava delle visite aliene e delle mutilazioni di animali ed esseri umani ad esse connesse.Egli sostiene di aver fatto parte dei reparti militari speciali in Vietnam nel maggio del 1970. La sua squadra venne inviata nella giungla del Laos per recuperare un cacciabombardiere B-52 precipitato in seguito ad un attacco da parte di UFO luminoso e portare in salvo l’equipaggio. Quando English e la sua squadra giunsero sul posto trovarono l’aereo adagiato delicatamente al suolo senza la presenza di danni di alcun tipo sulla fusoliera, tranne leggere ammaccature sulla parte inferiore. All’interno della carlinga furono rinvenuti i membri dell’equipaggio orrendamente mutilati, ma non c’erano tracce di sangue nei pressi dei corpi. Le incisioni erano state fatte con perizia chirurgica e con un raggio laser, nelle stesse modalità prece descritte per le mutilazioni animali.
Un presunto documento Top Secret Ultra intitolato ”Sommario per l’Unità sui Fenomeni Interplanetari” parla di un UFO precipitato nello Stato del New Mexico nel luglio del 1947 e del ritrovamento in un sito non lontano dei cadaveri di cinque persone "dissezionati come si fa con le rane”. Il documento prosegue dicendo: “si afferma anche che vennero ritrovate parti di animali all’interno del veivolo".
Lo studioso Leonard H. Stringfield, riportò nel suo libro ” UFO crash/retrievals (incidenti e recuperi di UFO) Status Report No. 6”, la testimonianza di un ufficiale dell’esercito munito di un elevato nulla osta di classificazione, il quale affermava che, mentre si trovava in Cambogia durante la guerra del Vietnam, il suo gruppo “operazioni speciali” fu coinvolto in un conflitto a fuoco con gli alieni, i quali erano stati trovati intenti ad “ordinare e sigillare parti di corpi umani in grossi bidoni”.
In Brasile un corpo mutilato rinvenuto nei pressi di Guarapiranga il 29 settembre 1988, e grazie all'ufologo Encarnacio Zapata Garcia è stato possibile recuperare il rapporto dell'autopsia e le foto dell'uomo mutilato. Le ferite e le mutilazioni effettuate coincidevano perfettamente a quelle delle mutilazioni animali attribuite agli alieni, come la precisione chirurgica dei tagli, la rimozione degli stessi tessuti ed organi, mancanza di sangue, presenza di elementi che suggeriscono l'uso di uno strumento laser. Erano presenti anche delle piccole incisioni circolari da cui erano stati estratti tessuti ed organi.
Sempre nel 1988 Skywatch International pubblicò un breve articolo basato su un presunto rapporto militare segreto che parlava della morte del sergente dell’USAF Jonathan P. Louette, rapito presso il poligono missilistico di White Sands nel marzo del 1956. Il corpo di Louette fu rinvenuto tre giorni dopo orrendamente mutilato esattamente nelle modalità delle mutilazioni animali.L’anno seguente, Donald Ecker, responsabile per l’Idaho del MUFON (Mutual Ufo Network) riportò un altro caso di mutilazione umana avvenuto in Idaho nel 1979. Anche in questo caso le mutilazioni coincidevano nei minimi dettagli con quelle di cui si è parlato prima.
Nel 1994, in Nuova Zelanda, alla ricercatrice Karen Lyster alcune raccapriccianti foto da un medico che richiese la sua opinione circa le ferite riscontrate sul corpo di un essere umano, assolutamente simili a quelle riportate nei casi di mutilazioni di bestiame bovino.
Da notare come un uomo, Manuel Josè Francisco, è stato trovato scarnificato dopo aver incontrato un "mutilatore alieno".
Vari indizi mostrano come i casi precedenti siano uguali alle mutilazioni animali anche nel peggiore degli aspetti, cioè le persone sono state mutilate vive, dato che dove lo si è potuto accertare è risultato la presenza di un edema cerebrale, che senza origine traumatica diretta è tipico di una morte dolorosa.
In Sud America vi è un'ampia casistica di persone attaccate da esseri di origine aliena connessi alle mutilazioni, detti Chupacabras. Probabilmente ciò avviene anche nell'America del Nord, solo che tali vicende vengono insabbiate dal governo, come dimostra la presenza tempestiva di elicotteri neri senza insegne sui luoghi delle mutilazioni.Le mutilazioni umane sono una realtà innegabile che di fatto molti ricercatori non vogliono affrontare. Questo perché appare un quadro raccapricciante dove ci sono degli alieni senza scrupoli che compiono orrende mutilazioni su animali ed esseri umani, trattandoli come cavie e come fonte di materiale.
A tutto ciò sono da collegare i rapimenti di esseri umani che non vengono più rilasciati, cioè che spariscono nel nulla senza mai più ritornare, probabilmente utilizzati per orribili esperimenti da parte degli alieni. Si tratta di persone di ogni età, anche moltissimi bambini, scomparse in tutto il mondo in modo anomalo, non collegabile in alcun modo a rapimenti da parte di esseri umani o a fughe volontarie. Il loro numero è impressionante, ogni anno in tutto il mondo scompaiano migliaia di persone rientranti in questa categoria: mai nessuna di loro è tornata indietro o il loro cadavere è stato ritrovato. A questo proposito è utile ricordare di testimonianze di ex-militari americani secondo cui gli USA avrebbero cercato invano di far diminuire questi rapimenti alieni, arrivando anche a scendere a patto con gli alieni rapitori, ma questa è un altra storia.

Nota: non allego foto delle mutilazioni animali a quest'articolo perché molte di esse, sebbene utili, sono raccapriccianti e tanto meno per le foto delle mutilazioni umani che sono agghiaccianti.

Per approfondire l'argomento mutilazioni animali si possono leggere i seguenti articoli:
http://www.ufomachine.org/articoli/MUTILAZIONI ANIMALI E-BOOK.doc
http://www.roswell.it/2005/05/21/mutilazioni-animali.html
http://www.roswell.it/2007/01/09/mutilazioni-animali-2.html
http://www.angelismarriti.it:80/presenzealiene/mutilazioni.animali.biotina.htm


Pasquariello Domenico

domenica 10 febbraio 2008

IL CHUPACABRA ESISTE

Scritto da Riyo Stewart
lunedì 10 dicembre 2007
Il 19 Novembre 2007 va in onda su Rai 2 una puntata l'ennesima puntata di "Voyager- ai confini della conoscenza" (condotta da Roberto Giacobbo), dal titolo: "Chupacabra: mito o leggenda?".
Piatto forte della serata è il chupacabra, così come il titolo annuncia, animale mitico della cripto zoologia moderna... o solo un susseguirsi di mistificazioni?
Un po' di storia sul chupacabra

Da subito la puntata prende uno slancio inaspettato per chi credeva di assistere alle solite storielle/documentario dallo scenario fantasy ai cui i media nel corso degli anni ci hanno abituato, con pittoresche ipotesi su imminenti invasioni aliene o fantomatici governi alle prese con esperimenti genetici sfuggiti al controllo. Infatti, tutto il servizio si sviluppa su "un'unica certezza" secondo Voyager, il chupacabra esiste perchè è stato catturato.

Siamo a Cuero Texas, dove una coltivatrice di nome Phylis Canion sostiene di aver ucciso un'esemplare di chupacabra e averne conservato la carcassa in frigorifero. Vorrei precisare che il fatto in se sarebbe di un' importanza estrema perchè tale animale non è mai stato né catturato né catalogato dalla zoologia.


Noi di Dharma project abbiamo svolto una piccola indagine in proposito perchè incuriositi da alcuni particolari di dubbia veridicità. In questo articolo vogliamo rendervi partecipi di alcune scoperte che potrebbero mettere seriamente in dubbio le così dette prove scientifiche sostenute dallo stesso programma.



in questa foto vediamo Phylis Canion e il suo chupacabra.


Se chiedessimo a qualcuno che non ha mai sentito parlare del chupacabra, e quindi al di sopra di qualunque influenza di analizzare la foto, direbbe senza dubbio che si tratta di un canide di media taglia completamente privo di pelo, mai vi noterebbe qualcosa di anomalo basandosi solo sull'immagine. E' importante iniziando un'analisi scientifica non affidarsi mai solo all'apparenza delle cose, ma valutare ogni punto di vista possibile per non correre il rischio di essere poco obbiettivi,"ciò che l'occhio vede e l'orecchio sente, la mente crede". Tuttavia la foto in questione ha fatto il giro del mondo rendendo celebre Phylis Canion come l'unica persona che ha ucciso e quindi può provare l'esistenza del chupacabra, teoria che ha spinto Voyager e altre emittenti televisive in cerca di scoop a dedicarle spazi televisivi e interviste.

Come piccola considerazione personale mi chiedo se la simpatica signora Canion abbia accettato il ruolo che ora ricopre sul panorama mondiale per puro spirito scientifico o se invece ogni intervista e servizio le fruttino qualche riscontro economico.

Il collega Massimo Polidoro del CICAP, nel corso di una piccola ricerca ha scoperto che la signora Canion ha trovato anche il modo di fare fruttare la scoperta con la vendita di magliette a tema alla modica cifra di 5 dollari l'una, con un vero e proprio business internazionale.
Fonte: Massimo Polidoro Blog

Per chi ha avuto modo di seguire il documentario le immagini che seguono risulteranno familiari.


Qui possiamo vedere la carcassa dell'animale svuotata da organi e ossa che altrimenti sarebbero in decomposizione avanzata e apprendiamo dalla stessa Canion alcuni aspetti anatomici di come era l'animale prima di essere ucciso.

- Completamente privo di pelo, fatta eccezione per la testa e il collo dove era presente un folto accenno di peluria.
- Le giunture delle zampe presentavano un ispessimento della pelle, qualcosa di molto simile ad un grosso callo (tipico negli animali che solitamente accucciandosi poggiano tutto il peso sulle giunture nelle zampe anteriori).
- Nella bocca (dalla dentatura visibilmente anomala) sono presenti due piccoli fori, nella zona in cui solitamente troviamo gli incisivi centrali superiori. L'ipotesi che viene avanzata a riguardo è che questi fori servirebbero all'animale nella pratica di succhiare il sangue alle sue prede (fenomeno che ha reso celebre il chupacabra).
Viene spontanea una domanda, e se gli incisivi frontali superiori fossero stati asportati per rinforzare la storia?

Nel corso dell'indagine il collega Max Mayde ha trovato una fotografia più chiara "del temibile animale".



Si tratta di un comune cane della razza xolo, qui di seguito è disponibile anche una scheda tecnica.
IL CANE XOLO

vi ricorda nulla? Personalmentro trovo che le somiglianze siano molte, forse perchè si tratta dello stesso animale?

a voi i commenti...


* Un ringraziamento speciale a Massimo Polidoro del CICAP per averci sostenuto nel corso dell'indagine e fornito uno spazio dedicato sul suo personale blog.

http://www.dharma-project.org/index.php?option=com_content&task=view&id=139&Itemid=139

IL CHUPACABRA ESISTE?

Il Chupacabras non esiste, parola di “Voyager”

Di Maurizio Baiata
Nel corso della puntata di ieri, martedì 4 Dicembre, il programma "Voyager" condotto da Roberto Giacobbo ha realizzato un pezzo sul Chupacabras che non avrebbe retto allo scrutinio di un qualsiasi addetto ai lavori, informato su cosa tale fenomeno realmente rappresenti. Esplorato dal National Geographic, il mistero del Chupacabras, strana, inquietante creatura succhiasangue, brutta come la morte, che da anni imperversa più o meno ovunque nel mondo, preferibilmente in zone tropicali o a clima caldo temperato, è stato risolto. E’ stato risolto dicendo che non esiste. Eppure, l’essere in questione non ha disdegnato di fare le sue sortite anche da noi. In Italia! Quando, a suo tempo, ce ne siamo occupati e ricercatori caparbi sono andati a scovarne le tracce, oltre ad aver raccolto le testimonianze, realizzarono anche i calchi delle impronte. I calchi sono ancora in nostro possesso. Veterinari e zoologi da noi interpellati dissero chiaramente che non si trattava di impronte di cani, canidi, chihuahua, maremmani, di gatti siamesi, di conigli da mezzo quintale, di pipistrelli giganti, di cinghialotti e neppure di tutte queste creature messe insieme. Invece, rispetto a tale anomalia che ricondurrebbe alla presenza di un essere assai misterioso e sfuggente quale è il Chupacabras, ciò che il documentario del National Geographic trasmesso ieri notte da “Voyager” ha detto e mostrato come prova, sorry, come indizio della sua non-anomalia, sono stati proprio una collezione di calchi e una carcassa scarnificata. Seriosi zoologi cileni hanno dichiarato: si vede benissimo che è di un canide. Un altro tizio dai lunghi capelli e lo sguardo trasognato ha detto: “Sto’ calco è stato fatto male, ed è la prova che è un falso”. Bene! Il Chupacabras non esiste e tutt’al più è il frutto della fantasia malata, delle allucinazioni di poveri campesinos. Ora, con tutto il rispetto, il National Geographic ha prodotto un documentario sballato, nel quale al Chupacabras improvvisamente si attribuisce anche il fenomeno delle mutilazioni animali, nel senso che esso, di soppiatto assale il povero animale, di solito un cavallo o una mucca, gli conficca i denti acuminati ovunque e poi con precisione chirurgica, o tecnica laser, ne lascia lì la carcassa. Purtroppo, “Voyager” ha attribuito valore giudiziario a tale conclusione di indagine, condannando il Chupacabras a rientrare nel mondo della fantasia dal quale è venuto. La Redazione di “Voyager” non sa che fra le mutilazioni animali e gli attacchi del Chupacabras non esiste relazione alcuna. Per tecnica, dinamica, caratteristiche annesse e connesse. Non sa che il modus operandi del Chupacabras colloca questa creatura al di là dei confini della nostra conoscenza, ma poco male, anzi, Bene! (l’intercalar frequente di Giacobbo) perché la soluzione più semplice, per un problema assolutamente irrisolto da decenni è che qualcuno si è inventato tutto. Però, ricordo che nel Lazio (Pratoni del Vivaro), in Campania, in Umbria, il Chupacabras ha aggredito e ucciso e non ci fu soluzione al mistero di queste uccisioni. Un mistero che a Porto Rico non ha risolto il giornalista Jorge Martin, che da oltre 10 anni lo investiga e che ha collegato anche alle innumerevoli apparizioni di UFO nella zona di El Yunque, un "Poligono del Terzo Tipo", o meglio “piattaforma di attività aliene” controllata dagli USA. Un mistero che ha affrontato in un libro, “Predatori di Sangue” in maniera eccellente Franco Almacolle, denotando le facoltà straordinarie di cui sono dotate queste creature, probabilmente “iperdimensionali”, mimetismo, mat e demat, solo per citarne alcune. Insomma, un servizio, quello reso al Chupacabras, in perfetto stile Cicap. A dimostrare che, ancora una volta, l’organizzazione di Stato che sovrintende a qualsiasi cosa che sfugga alla nostra comprensione e che meriti di essere indagata con uno spirito giornalistico e di ricerca, degno di questo nome, ha mal consigliato la Redazione di “Voyager”.

TEXAS-TROVATO UN CADAVERE DI CHUPACABRA

01 ottobre 2007


L'animale-mostro ucciderebbe le vittime aspirandone sangue e organi
Il Chupacabra trovato in Texas
Trovato a i bordi di una strada, probabilmente investito da un'automobile il cadavere del «succhiacapre»

Phylis Canion conla testa del Chupacabra (da Internet)
SAN ANTONIO (TEXAS) - Questa volta non si tratta di un cane spelacchiato. La foto che sta facendo il giro del mondo è stata scattata nei giorni scorsi a Cuero in Texas. I media e l'orgogliosa scopritrice, Phylis Canion, si dicono sicuri che il curioso quanto raccapricciante animale nelle immagini sia proprio il mitologico Chupacabra, dallo spagnolo il «succhia capre», ovvero uno dei più temibili predatori esistenti in natura.
MOSTRI - Gli scozzesi hanno il loro Nessie, gli statunitensi Big Foot e i popoli dell' Himalaya lo Yeti - creature spaventose, a volte fantastiche, spesso avvistate solo da pochi «fortunati». In Sudamerica c'è il Chupacabra il cui primo avvistamento risale a oltre trent'anni fa a Puerto Rico, e che anno dopo anno riempie le pagine agostane dei rotocalchi, accendendo così l'immaginazione della gente.
LEGGENDA - A differenza dei suoi colleghi, che da tempo oramai fanno parte della cultura popolare, il Chupacabra non desta particolari simpatie. L'animale infatti avrebbe la particolarità di penetrare nei tessuti e nelle ossa delle vittime iniettando una sostanza che impedisce il rigor mortis, la rigidità cadaverica, nelle vittime. Praticando tre fori triangolari all'altezza della giugulare e servendosi di quest'ipotetica appendice -si racconta - il Chupacabra dissangua la vittima cauterizzando la ferita all'istante, asportando anche organi interni e parti di materiale biologico, il sangue delle vittime stranamente non coagula. Fin qui la leggenda.
TROFEO - Ora il mostro mitologico ha anche un volto. Nel giro di solo quattro giorni alcuni abitanti nella zona del Texas, a 140 chilometri da San Antonio, hanno infatti rinvenuto ai bordi delle strade addirittura tre animaletti misteriosi, uccisi dalle auto in corsa, e che non assomigliano a specie conosciute. E visto che nello stesso lasso di tempo, a fine luglio, nella sua fattoria sono state trovate 26 galline morte alle quali è stato apparentemente aspirato il sangue, Phylis Canion si dice sicura: quest'orribile bestia dev'essere il temibile Chupacabra! L'appassionata cacciatrice l'ha ha raccolta, preparata e infine fotografata. Ha tagliato la testa dell'animale rinvenuto e l'ha congelata nel frigo, per poter in seguito analizzare il Dna. Gli scatti del trofeo hanno fatto il giro delle maggiori emittenti statunitensi, anche se l'animale non ha una bella presenza: il viso è appuntito e lungo con gli occhi rossi e allungati, ha due fori al posto delle narici, delle piccole orecchie - anch'esse a punta - e denti da vampiro. L'essere, simile a un cane malfatto, avrebbe un'altezza compresa tra i 60 e i 100 centimetri. Non è semplicemente un enorme e terrificante coyote, racconta Canion, che a detta sua ha già visto «una moltitudine di cose orribili», «ma mai come questa». «Potrebbe anche essere un incrocio di diversi animali», è la teoria della donna texana che ora aspetta con ansia le analisi sulla creatura.
FANTASIE O REALTA' - I racconti di misteri e avvistamenti più o meno seri anche in rete si sprecano: testimoni riferiscono di aver subito anche l'ipnosi, altri affermano che il Chupacabra sia in grado di cambiare colore e quindi di mimetizzarsi come i camaleonti. Qualcuno afferma persino che possa essere in grado di praticare la levitazione e di volare sfruttando le correnti d'aria e che raggiunge velocità fino ai 250 chilometri orari in corsa. Che si tratti di pura fantascienza è invece la teoria sostenuta fino ad oggi da esperti e ricercatori.
Elmar Burchia
http://www.corriere.it/Rubriche/Animali/Articoli/2007/09_Settembre/02/animale_mostro.html

MUTILAZIONI ANIMALI MISTERIOSE

Mutilazioni Animali Misteriose

di: Enrico Baccarini e Patrizio Caini

un enigma ancora irrisolto.

Da ormai molti decenni un fenomeno ancora irrisolto quanto macabro è presente nelle cronache dei giornali in tutto il mondo. Il fenomeno delle mutilazioni animali misteriose (M.A.M. : Mysterious Animal Mutilation), suscitò fin dai suoi primordi incredulità e paura tra coloro che avevano avuto modo di vedere le carcasse di animali mutilati e tra coloro che si avventuravano alla ricerca di possibili spiegazioni per questo fenomeno. La data ufficiale in cui fu scoperto il primo animale mutilato è il 1967, anche se da varie fonti documentarie sappiamo che già nel 1700 esistevano testimonianze di animali cui erano state rimosse parti anatomiche. Decenni di ricerche nonché interventi diretti del governo americano non sono ancora riusciti a spiegare chi o cosa vi sia dietro le M.A.M., e quali motivazioni spingano tali persone a compiere atti del genere. L’agenzia governativa che maggiormente ha speso tempo e materiali per cercare prove riguardo al fenomeno è stata l’FBI che in anni di ricerche e analisi è riuscita solo a dire che il fenomeno era riconducibile ad agenti naturali o a riti di matrice satanica o infine all’azione predatoria di ignoti animali. Come è possibile vedere nelle foto presenti in questo scritto, difficilmente tali asportazioni potrebbero essere fatte senza l’ausilio di strumenti sofisticati, quindi la tesi degli agenti atmosferici e dell’azione predatoria non è verosimile. Avrebbe maggior senso parlare di riti satanici a scopo ignoto, ma come vedremo successivamente anche tale ipotesi non può sussistere. Ben presto si venne a sapere che l’FBI aveva secretato materiale inerente le MAM.; il FOIA (Freedom for Information Act) permise di venire in possesso di copia di tale materiale. Anche se in alcune loro parti i documenti erano stati censurati, i dati evidenziavano come il fenomeno non fosse limitato a poche cittadine del Nuovo Messico, ma interessasse buona parte degli Stati Uniti.

Lady, il mistero inizia

Nel 1967 una coppia di coniugi del Colorado, Berle e Nelle Lewis, chiese ad un parente di accudire per un breve periodo uno dei loro cavalli. Lady aveva tre anni, era di razza Appaloosa e fin da piccola aveva dimostrato un “carattere” estremamente esuberante . Il rancher Harry King, fratello di Nelle Lewis, portò Lady in uno dei suoi pascoli così che potesse brucare e stare in grandi spazzi aperti. La mattina del 9 Settembre del 1967 Harry King, durante una visita di controllo nei suoi pascoli, si trovò davanti ad uno spettacolo orripilante. La piccola cavalla era stata brutalmente mutilata, la sua testa ed il suo collo erano stati totalmente scarnificati rendendo visibili le ossa. Il resto del corpo non era stato toccato. Il suo teschio era così bianco e pulito che sembrava essere stato irraggiato per molti giorni da una forte luce solare, ma King sapeva che Lady era ancora viva almeno due giorni prima. Le condizioni climatiche non avevano potuto permettere inoltre una sbiancatura così accentuata e repentina. Quando furono effettuate le prime analisi emerse che le zone interessate dalla mutilazione non presentavano la minima traccia di sangue o di altri liquidi corporei. Tracce di radioattività furono trovate nel luogo ove Lady era stata uccisa, tali tracce risultarono molto superiori rispetto al rumore di fondo fatto che suggerì che potesse essere stata esposta ad elevate dosi di radiazioni. Il taglio effettuato alla base del collo fu definito dagli esperti come estremamente preciso. King, poco dopo l’evento, dichiarò ai giornalisti che nessun coltello o arma da taglio avrebbe potuto compiere una incisione così perfetta.Quando i proprietari vennero chiamati per riconoscere l’animale e per costatare quali fossero state le mutilazioni, rimasero profondamente impressionati dalle condizioni in cui era stata ridotta la cavalla. Essi, identificarono subito, nella zona intorno al corpo, uno strano odore che ricondussero a qualche tipo di medicinale. Due settimane dopo il rinvenimento del cadavere il Dott. John Henry Altshuler, patologo del Rose Medical Center a Denver, effettuò un’autopsia sul cadavere dell’animale. Egli individuò subito un’incisione netta alla base del collo che presentava residui di colore nerastro dovuti alla cauterizzazione immediata della lacerazione. Ad un esame interno dell’animale si riscontrò l’assenza del cuore, dell’intestino e della tiroide. “La cosa più interessante era la totale assenza del sangue”, affermò successivamente il Dott. Altshuel durante un’intervista. Analisi specifiche indussero i ricercatori ad ipotizzare che strumento utilizzato per incidere il collo dell’animale fosse un laser chirurgico verosimilmente già in uso dai militari. Testimonianze successive riportarono la presenza di strane luci nei luoghi ove era stata trovata Lady ed anche la madre di King osservò un “enorme oggetto luminescente”.



Un traffico aereo di origine sconosciuta era stato segnalato nei luoghi dell’evento. Il caso di Lady è passato alla storia dell’ufologia come il primo caso noto di mutilazione animale, anche se come abbiamo visto esistono documentazioni che farebbero risalire tale fenomeno al settecento. In seguito Lady venne erroneamente identificata con il nome di Snippy, errore dovuto ad un giornalista che confuse il nome dell’animale mutilato con quello della madre. È inoltre interessante notare che una residente della San Luis Valley, la signora Duane Martin, ebbe modo di osservare il giorno precedente la scoperta di Lady alcuni oggetti che rassomigliavano a “piccoli jet”, oggetti che evoluirono nella zona a velocità molto elevate e a poca distanza dal terreno. La serie di testimonianze e di ricerche che seguirono il rinvenimento della carcassa di Lady fece presagire una natura sconosciuta del fenomeno.

1995, un caso insolito

Nel 1995 un caso classico di mutilazione animale venne riportato nella contea di Carroly, Tennesee, ove Jerry Chandler scoprì un bovino mutilato mentre era alla sua ricerca. La descrizione ufficiale che venne fatta indicava che all’animale era stato asportato l’apparato gastrointestinale , il labbro inferiore, la lingua e l’occhio sinistro. In aggiunta, era stata rimossa anche una piccola sezione semicircolare dall’orecchio sinistro. Insolite furono anche le condizioni in cui furono ritrovati gli zoccoli parte dei quali sembrava fosse stata sottoposta ad un qualche tipo di processo di macinazione. Sembrava inoltre che la parte asportata degli zoccoli fosse stata rimossa per esami biomedici. Il bovino era stato scoperto poche ore dopo le presunte mutilazioni e stranamente non presentava evidenti tracce di rigor mortis. Non era stata trovata alcuna traccia di sangue nelle zone ove erano state asportate le parti dell’animale; all’interno della cavità corporea venne rinvenuta una piccola pozza di sangue che stranamente non presentava alcuna traccia di coagulazione. Il rinvenimento della piccola pozza di sangue non rientra nell’usuale modus operandi dei presunti artefici delle MAM perché nella maggior parte dei casi non è mai stata riscontrata la minima traccia di sangue. Ciò potrebbe far pensare ad una disattenzione in coloro che hanno eseguito le mutilazioni e potremmo vedere nel rinvenimento di tale pozza un ipotetico malfunzionamento dello strumento utilizzato per il drenaggio del sangue. È bene evidenziare come ogni capo di bestiame rinvenuto presentasse evidenze non riscontrabili negli altri ritrovamenti. Con ciò vogliamo sottolineare che se normalmente possiamo individuare nell’esemplare mutilazioni precise e nette, troviamo altresì piccoli dettagli che non sono presenti negli altri animali rinvenuti e studiati. Alcune volte siamo in presenza di animali che sembrano essere stati “rilasciati” da piccole o medie altezze (abbiamo il caso di un toro rinvenuto con le corna conficcate nel terreno ed altri casi in cui l’animale presentava fratture tipiche di una caduta da qualche decina di metri), altre volte vengono rilevate nelle vicinanze all’animale tracce di radioattività superiori alla norma. Non sappiamo se tali piccole differenze siano dovute ad una volontà precisa dei mutilatori o siano parte di disegni a noi sconosciuti; ciò su cui possiamo essere certi è che coloro che operano tali mutilazioni sono spinti dalla volontà precisa di asportare determinate parti dell’animale.



Il giornale locale pubblicò in prima pagina il caso, dopo pochi giorni vari cittadini telefonarono all’ufficio dello sceriffo di contea affermando di aver visto nel luogo ove era stato mutilato l’animale stazionare vari elicotteri neri privi di contrassegni. Il caso Chandler, come gli altri, non ha trovato spiegazione. Non sappiamo se dietro questo caso, come dietro a tutti gli altri, ci possa essere un intervento alieno o terrestre, sappiamo solo che le tecnologie utilizzate per operare tali mutilazioni sono molto sofisticate e non facilmente reperibili da comuni cittadini. A seguito di profonde ricerche nel campo tecnologico siamo venuti a conoscenza che i militari americani posseggono in buona parte tecnologie capaci di effettuare tali mutilazioni, rimane però la domanda sul perché dovrebbero farle. Alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi che vi sia all’interno di alcuni gruppi di governo americani una volontà di creare “il mito del nemico esterno”, altresì troviamo chi ritiene tali mutilazioni opera di una razza aliena in visita sul nostro pianeta. Vediamo nel dettaglio quali sono fino ad oggi le ipotesi postulate per spiegare il fenomeno delle MAM.

Alcune Ipotesi

Nel corso dei decenni di studi che ci hanno preceduto, svariate sono state le teorie promulgate per spiegare il fenomeno delle mutilazioni animali, nessuna di esse ha però avuto prove concrete a suo favore.

Ipotesi Naturale : si è ipotizzato che il fenomeno delle Mam potesse essere ricondotto a fenomeni di origine naturale, si è parlato quindi di fulmini, fulmini globulari, tornado, predatori, o eventi naturali ancora a noi ancora ignoti. Nessuna di tali ipotesi però ha evidenziato una reale possibilità operativa. È da ritenere infatti che l’ipotesi naturale sia quella meno probabile nel contesto delle MAM. Le modalità estremamente precise con cui vengono effettuate le mutilazioni lasciano molti dubbi su come predatori, fulmini globulari o altre cause possano operare in maniera tanto precisa ed asportare zone precise del corpo degli animali. L’effetto di eventuali predatori evidenzierebbe zone di asportazione estremamente asimmetriche, con tagli grezzi operati dai denti dell’animale. Fulmini di qualsiasi genere non produrrebbero asportazioni e scomparsa di precise zone del corpo dell’animale né darebbero origine a tracce di radioattività nei pressi del corpo.

Ipotesi Terrestre Artificiale : alcuni ricercatori hanno avanzato alcune ipotesi molto interessanti per poter spiegare il fenomeno delle MAM come prodotto di una precisa volontà “terrestre” dai fini sconosciuti. È stata avanzata l’ipotesi secondo cui ci possiamo trovare davanti a rituali magico-esoterici di matrice satanica. Un profondo studio dei rituali satanici e delle modalità con cui vengono eseguiti ci ha permesso di evidenziare come esistano riti in cui vengono asportati precise parti anatomiche di animali sacrificali, tuttavia ciò non permette di spiegare il fenomeno nel suo complesso. Solitamente nei riti satanici vengono asportati solamente il cuore e gli occhi che vengono visti come parti essenziali per una crescita interiore e spirituale dell’adepto, ma non abbiamo mai asportazione di organi genitali, intestinali o di parti della bocca. Potremmo altresì pensare che tali sette posseggano elicotteri e strumenti altamente tecnologici per poter operare tali mutilazioni, fatto altamente improbabile anche considerando l’attuale abbassamento dei costi di tali mezzi ( che comunque costerebbero decine se non centinaia di milioni di lire).

Una buona parte dei ricercatori americani imputa il fenomeno delle mutilazioni animali ad una matrice militare occulta. Alcune ricerche, come precedentemente detto, ci hanno permesso di evidenziare come alcune apparecchiature, che potrebbero essere utilizzate durante le mutilazioni animali, siano effettivamente in possesso di apparati militari. Abbiamo trovato un laser portatile da campo realizzato dall’aviazione americana ed utilizzato per operazioni chirurgiche in zone di guerra. Farmaci e sostanze capaci di immobilizzare l’animale e di renderlo inoffensivo non costituirebbero un problema per tali gruppi. Molte evidenze ci indicano come il fenomeno possa essere almeno in parte ricollegato ad una matrice militare- governativa, gli scopi per cui tali mutilazioni dovrebbero essere fatte rimane però ancora in mistero insoluto. Vari casi hanno indotto gli scriventi ad ipotizzare come tagli e cauterizzazioni possano essere ricondotte a laser, a bisturi ad ultrasuoni o a strumenti da taglio altamente precisi. Il fatto che in vari luoghi in cui furono rinvenuti gli animali, si sentissero forti odori di medicinali, potrebbe far pensare all’utilizzo di determinate sostanze capaci di provocare vari effetti desiderati. L’ipotesi ora presentata potrebbe permettere di spiegare varie mutilazioni operate nel corso del tempo.

Ipotesi Extraterrestre : l’ipotesi extraterrestre si delineò fin dai primordi del fenomeno delle mutilazioni animali. L’utilizzo verso la fine degli anni sessanta di laser estremamente precisi e di modalità del tutto nuove permise a vari ricercatori di collegare il fenomeno ad una matrice esogena alla terra. Effettivamente di fronte ad alcuni casi oggi non possiamo non pensare che ad un intervento alieno. Esistono infatti vari casi in cui vennero osservati vari Ufo stazionare nei dintorni di pascoli, esistono anche testimonianze di agricoltori che si trovarono faccia a faccia con esseri alieni alle prese con capi di bestiame totalmente immobili e a cui venivano praticate mutilazioni. Non possedendo dati probanti e materiali su tali ipotesi possiamo solo considerare l’eventualità che una razza aliena abbia operato e stia tuttora operando mutilazioni per scopi di ricerca.

Nel corso di queste ultime pagine abbiamo evidenziato come molte ipotesi proposte per spiegare il fenomeno delle MAM non siano verosimili ed abbiamo visto come solo due delle ipotesi presentate possano spiegarci in modo plausibile la natura di tale fenomeno.

I due celebri casi di M.A.M. su cui abbiamo voluto richiamare l’attenzione del lettore in questo scritto, analogamente a tutti gli altri eventi di questo tipo fino ad ora segnalati alle autorità competenti ed alle organizzazioni di ricerca private da allevatori di bestiame e proprietari terrieri in tutto il mondo, riguardano sempre ed unicamente esemplari rinvenuti morti a seguito delle orrende mutilazioni da essi riportate. Il mancato ritrovamento di animali mutilati che siano sopravvissuti alla rimozione di alcune parti del corpo e sui quali i ricercatori avrebbero potuto condurre una batteria di esami biomedici volti, ad esempio, a stabilire l’eventualità che questo crudele trattamento, nel complesso, avesse indotto alterazioni fisiopatologiche nella funzionalità delle cellule, dei tessuti, degli organi e degli apparati, ha fino ad ora impedito agli investigatori di comprendere la reale dinamica o le reali dinamiche con cui le M.A.M. hanno luogo.

La fortuna, tuttavia, ha recentemente arriso ai solerti ricercatori con lo straordinario rinvenimento dell’unico esemplare che sia mai sopravvissuto, anche se per un breve periodo di tempo, a mutilazioni di matrice ignota. Tutto ebbe inizio il 20 Maggio 2000, quando il proprietario di un ranch situato a circa trenta chilometri a nord della cittadina di Cuba, nello stato del Nuovo Messico (U.S.A.), contattò un ricercatore del N.I.D.S. (National Institute for Discovery Science) per fare luce su un anomalo caso di M.A.M., in cui una mucca Charolais di due anni, nonostante fosse stata presumibilmente sottoposta da ignoti all’ablazione di ambedue le orecchie ed il labbro superiore fosse interessato da gravi lacerazioni, era miracolosamente riuscita a sopravvivere. Il giorno successivo il ricercatore si recò al ranch e dopo avere esaminato sommariamente l’esemplare, si accordò con il proprietario per traslocarlo alla clinica veterinaria locale. Due giorni dopo, il 22 Maggio, l’animale fu accuratamente esaminato dal veterinario locale e dai field investigators del N.I.D.S. e tutti riscontrarono nell’esemplare, oltre ad un evidente stato di denutrizione, anche una significativa riduzione della capacità motoria. La pelliccia del bovino risultò danneggiata ed in corrispondenza della regione cutanea localizzata subito al di sotto dell’inserzione di ambedue le orecchie presumibilmente escisse, furono rilevate evidenti tracce di sangue coagulato. I ricercatori constatarono che il canale uditivo sinistro era occluso da essudati, sangue ed alcune larve di insetti, che l’inserzione cutanea dell’orecchio corrispondente presentava un inizio di cicatrizzazione ed infine che l’orecchio destro, a differenza dell’altro, sembrava essere stato rimosso a partire da un punto disposto a circa tre centimetri dalla base, lasciando in questo modo della cartilagine in situ. Il canale uditivo destro risultò essere parzialmente ostruito da essudati e sangue. La respirazione era normale, l’esplorazione rettale non evidenziò alcuna patologia dell’apparato gastrointestinale ed anche le feci presentavano un aspetto normale. La mucca non risultò essere gravida e le dimensioni dell’utero, delle corna e delle ovaie erano anch’esse normali. I ricercatori, infine, rilevarono nel bovino una singolare scialorrea [1]. Secondo quanto affermato dal veterinario, le condizioni fisiche generali dell’animale erano nettamente migliorate ed il fatto che questo fosse in grado di alimentarsi e bere costitutiva già una buona premessa prognostica. I ricercatori del N.I.D.S., ai fini delle analisi di laboratorio, prelevarono del sangue fresco con anticoagulante, del sangue fresco senza anticoagulante, del tessuto fresco dal labbro, per l’isolamento virale ed infine del tessuto dalla commessura orale destra [2], successivamente fissato in una soluzione tamponata di formaldeide al 10% per gli esami istopatologici.

Il personale del N.I.D.S., inoltre, ritenne opportuno prendere in considerazione l’eventualità che le condizioni ambientali del sito in cui la mutilazione ebbe luogo fossero in qualche modo implicate in quest’ultima, tuttavia, nonostante il luogo in cui l’animale venne rinvenuto fosse stato meticolosamente ispezionato a piedi ed in ogni direzione, alla ricerca di qualche utile indizio che potesse aiutare gli investigatori a comprendere la dinamica dell’accaduto, niente di inusitato venne trovato.

Sui campioni tissutali prelevati dall’animale furono condotti alcuni esami sierologici al fine di rilevare l’eventuale presenza della Brucella e di cinque sierotipi della Leptospira, tuttavia, tutte le analisi fornirono risultati negativi. I test di isolamento virale per individuare la B.V.D. (Bovine Viral Diarrhea: Diarrea Virale Bovina), l’I.B.R. (Infectious Bovine Rhinotracheitis: Rinotracheite Bovina Infettiva) e la PI-3 (Parainfluenza-3) fornirono anch’essi risultati negativi. Il saggio della PCR (Polimerase Chain Reaction: reazione a catena della polimerasi), di cui i ricercatori si avvalsero per rilevare la presenza del materiale genomico del virus della MCF (Malignant Catarrhal Fever: Febbre Catarrale Maligna), risultò invece positivo, nonostante l’animale non avesse


[1] Scialorrea: detta anche ptialismo o ipersalivazione. Emissione continua di saliva dalla bocca per eccessiva secrezione salivare.

[2] Commessura orale destra: in anatomia comparata, la giunzione del labbro superiore con quello inferiore, sul lato destro della rima orale, ove per rima orale si intende l'apertura orizzontale che, delimitata dalle labbra, immette dall'esterno nel vestibolo orale.

manifestato il caratteristico quadro clinico di questa patologia. Sulla base di recenti studi condotti all’Università dello Stato dell’Arizona, i cui risultati epidemiologici mostrano chiaramente come su 50 mucche da latte il 21% sia risultato positivo al test per la M.C.F., nonostante tutti gli esemplari apparissero clinicamente sani e solo uno di essi avesse manifestato un quadro clinico e fosse successivamente morto, i ricercatori del N.I.D.S. hanno formulato l’ipotesi secondo cui la presenza di infezioni subcliniche in così alta percentuale sia imputabile ad un’infezione ad opera di un ceppo virale caratterizzato da una patogenicità differente rispetto a quella del comune virus della M.C.F., peraltro altamente patogeno o ad un frammento virale o ancora, ad una particella virale difettiva.

Sebbene l’esame istopatologico condotto sui campioni tissutali prelevati dall’animale abbia evidenziato un quadro flogistico generale, con cellule infiammatorie mononucleate infiltratesi in aree ulcerate coperte da una grande quantità di detriti necrotici, i mutamenti istopatologici non hanno suggerito la presenza di lesioni cutanee che fossero direttamente riconducibili a questa specifica infezione virale.

L’analisi degli oligoelementi nel sangue ha fornito valori normali eccetto che per il potassio e lo zinco, anche se per quest’ultimo la concentrazione sierica può essere artificialmente incrementata durante la raccolta e la permanenza del sangue negli appositi contenitori.

L’equipe del N.I.D.S., data l’eccezionalità del ritrovamento di un animale sopravvissuto alle mutilazioni, decise di estendere le indagini ed intervistando il proprietario del ranch, appresero che in alcune aree di quest’ultimo, diversi mesi prima, era stato disseminato un defogliante, il Tebuthiuron, con lo scopo di contrastare la crescita delle erbacce e della sterpaglia. Ora, secondo le specifiche di questo erbicida, esso risulta tossico per molte piante in quanto il meccanismo molecolare patogenetico attraverso il quale agisce consiste nell’inibizione della fotosintesi clorofilliana. Questo defogliante ha una bassa tossicità per i microrganismi del terreno, gli uccelli, gli invertebrati acquatici, i pesci ed i mammiferi, nonostante non sia mai stato testato su animali terrestri al fine di valutarne un’eventuale tossicità cronica. In test laboratoristici, tuttavia, è stato evidenziato come questo erbicida possa determinare sui conigli un lieve effetto irritante.

Lo staff del N.I.D.S. ha avanzato l’ipotesi che l’animale, prima di subire la presunta rimozione di ambedue le orecchie, sia stato inabilitato mediante una delle tre possibili modalità operative qui di seguito riportate:

1) immobilizzazione mediante l’utilizzo della sola forza muscolare.

2) immobilizzazione mediante l’utilizzo di un farmaco tranquillante somministrato a distanza con l’ausilio di un adeguato fucile.

3) immobilizzazione mediante l’utilizzo di un dispositivo di stordimento non letale.

Accerchiare un animale di grossa taglia, quale quello in questione, ghermirlo ed immobilizzarlo utilizzando la sola forza muscolare, anche se l’esemplare non versa nelle migliori condizioni di salute, costituisce un’impresa alquanto problematica, soprattutto considerando che per attuarla sarebbero stati necessari diversi uomini esperti che avrebbero corso il rischio di essere scoperti o comunque di lasciare tracce sul terreno; quindi tale ipotesi risulta piuttosto improbabile. I ricercatori del N.I.D.S. valutarono anche l’eventualità che gli ignoti artefici delle mutilazioni avessero fatto ricorso ad un qualche tipo di farmaco tranquillante, specialmente nel caso in cui fossero stati equipaggiati con opportuni dispositivi di somministrazione. Tale metodica, del resto, viene abitudinariamente utilizzata per catturare e trasportare animali selvatici ed in commercio è possibile reperire differenti tipi di dardi provvisti di aghi di varia misura a seconda della taglia dell’animale da inabilitare, dardi sparati da una certa distanza da un apposito fucile e contenenti al loro interno una piccola carica esplosiva che, al momento dell’impatto, deflagra, iniettando rapidamente il farmaco.

Purtroppo l’esame della cute dell’animale nelle differenti parti del corpo, condotto sia dal veterinario locale che dal personale del N.I.D.S., non evidenziò alcuna traccia di un’eventuale somministrazione parenterale di farmaci, anche se bisogna considerare che tale esame venne condotto diversi giorni dopo che la mutilazione ebbe luogo. Gli investigatori, tuttavia, ritennero egualmente opportuno valutare tale possibilità ed a questo scopo si documentarono meticolosamente sui farmaci anestetici abitualmente impiegati per narcotizzare gli animali. Al termine della ricerca, l’attenzione degli studiosi venne focalizzata su alcuni agenti sedativi che, a detta degli stessi, presentavano delle peculiarità farmacocinetiche tali da renderne possibile l’utilizzo nel caso della M.A.M. in questione. I farmaci presi in esame furono il Rompun, la Ketamina, l’Acepromazina ed infine i farmaci curariformi, tra i quali, ad esempio, vi sono la succinilcolina ed il decametonio, agenti miorilassanti bloccanti e depolarizzanti, quest’ultimi, occasionalmente impiegati in associazione con un anestetico, ad esempio un barbiturico, per indurre un completo rilassamento muscolare. L’altra modalità operativa a cui i presunti esecutori della doppia mutilazione avrebbero potuto fare ricorso, prevede l’impiego di un sistema d’arma tecnologico non convenzionale e non letale, campo in cui negli ultimi anni, sia in ambito militare che civile, sono stati fatti notevoli progressi. Il N.I.D.S., al fine di valutare la possibilità che un simile dispositivo potesse essere stato impiegato per immobilizzare l’animale, si rivolse ad una compagnia privata che ha sviluppato un sistema in grado di infliggere dolore ad esseri umani o di immobilizzarli temporaneamente agendo sul S.N.C. (Sistema Nervoso Centrale). Questo apparato fu testato su diversi animali di grossa taglia, tuttavia, i risultati furono piuttosto contraddittori in quanto il dispositivo, quando venne utilizzato ad esempio per immobilizzare delle mucche, in realtà, le fece solo allontanare mentre allorché i progettisti decisero di impiegare un prototipo più potente per inabilitare un toro da 1500 libbre, questo si accasciò al suolo ma l’effetto dello shock elettrico perdurò solo fino al momento in cui venne interrotta la scarica, fatto che coincise con l’immediato ripristino della postura eretta da parte del bovino. Gli investigatori, alla luce di questi insoddisfacenti risultati, ritennero improbabile che, in questo specifico caso di M.A.M., fosse stata impiegata una pistola da stordimento elettrico per inabilitare l’animale.

Dopo cinque giorni di meticolose cure veterinarie, la mucca venne restituita al legittimo proprietario in buone condizioni di salute, tuttavia, diversi giorni più tardi, l’animale peggiorò sensibilmente ed il proprietario decise di sopprimerlo, nonostante lo staff del N.I.D.S. avesse pregato l’allevatore di informarlo qualora il bovino avesse dato segnali di peggioramento. Nessun esame necroscopico venne purtroppo effettuato e di conseguenza nessun dato morfo-patologico è a tutt’oggi disponibile.


Bibliografia :

- UFO Dossier X. Incognite, Alieni, Enigmi dell’Universo. Fabbri Editori.

- Alien Agenda. Jim Marrs. Ed. HarperCollinsPublishers, 1997.

- Investigation of A Cattle Mutilation in which the Animal Survived. George E. Onet, D.V.M., Ph.D.. National Institute for Discovery Science. Las Vegas, NV.



http://www.ecplanet.com/canale/scienza-1/ufologia-99/0/0/8865/it/ecplanet.rxdf